Approfondimenti

DISTINZIONE TRA I CONCETTI

Nel senso comune è facile trovare incertezze e spesso totale confusione nel parlare di identità di genere, orientamento sessuale e ruolo di genere. Per quanto siano termini tra loro connessi, in quanto fanno parte di un concetto molto più ampio che è quello dell’identità sessuale, essi sono infatti molto diversi tra loro ed è importante chiarirne i concetti:

–      identità sessuale: conoscenza che la persona ha rispetto al suo essere sessuato, come si percepisce e come desidera essere percepito dagli altri. Appartengono a questa macrocategoria il sesso biologico, l’identità di genere, ruolo di genere e l’orientamento sessuale.

–      identità di genere: idea che il soggetto ha riguardo alla propria appartenenza al genere maschile o femminile o ad entrambi.

–      Orientamento sessuale: l’ attrazione, il desiderio e l’affettività che può essere diretta verso individui dello stesso sesso (orientamento omosessuale), verso individui del sesso opposto (orientamento eterosessuale) o verso entrambi (orientamento bisessuale).

–      Ruolo di genere: insieme di caratteristiche di comportamento e atteggiamento che una data cultura e una data società attribuiscono all’appartenere al genere maschile e al genere femminile.

–      Sesso biologico: concetto che riguarda la specificità fisica e biologica che differenzia il maschio e la femmina e che riguarda i connotati sessuali primari (ovaie, testicoli ecc) e quelli secondari (peluria, seno ecc).

–      Genere: costruzione sociale e culturale che attribuisce determinate caratteristiche (di comportamento, di atteggiamento e di espressione) all’essere maschio e all’essere femmina.

APPROFONDIMENTO IDENTITA’ DI GENERE

Nel campo dell’identità di genere e delle molteplici diversità con le quali le persone vivono questo aspetto del proprio sé, è utile chiarire alcuni termini che vengono usati nella pratica clinica e molto spesso nella quotidianità senza una reale conoscenza specifica:

–      disforia di genere: sofferenza che un individuo prova nel percepire la discrepanza tra l’identità di genere e il sesso biologico assegnato alla nascita. Allo stato attuale del Dsm V, il termine Disforia di genere sostituisce quello di Disturbo dell’Identità di Genere del Dsm IV con il quale si intende una forte e persistente identificazione con il sesso opposto al proprio assegnato alla nascita. Tale identificazione porta a una sofferenza clinicamente significativa o a una compromissione dell’area lavorativa, sociale e di altri aspetti significativi della vita di una persona. Il Disturbo dell’Identità di Genere era inserito tra i disturbi sessuali nel Dsm IV mentre l’attuale Disforia di Genere è una categoria a parte. Si può azzardare a dire che si sta andando verso una progressiva depatologizzazione di questa condizione come è successo negli anni con l’orientamento sessuale omosessuale.

–      Genere non conforme: termine con il quale si descrivono quelle persone che vivono la propria identità di genere, il proprio ruolo o l’espressione di sé in generale in modo non conforme a quello che la cultura attribuisce al loro sesso. Non tutte le persone di Genere non conforme sviluppano nel corso della loro vita una disforia di genere.

–      Genderqueer: modalità con la quale possono definirsi quelle persone che vivono la propria identità di genere o il proprio ruolo di genere come non conforme all’ottica binaria e dicotomica fornita dalla società che suddivide in uomo e donna e sesso maschile e sesso femminile.

–      Transgender: aggettivo per descrive le persone la cui identità di genere non è conforme a quello del sesso biologico.

–      Transessuale: aggettivo per descrive le persone che vogliono affrontare o stanno affrontando dei cambiamenti nel loro corpo per adeguarsi fisicamente all’identità di genere che sentono a loro appartenere.

Le persone che vivono delle difficoltà e delle angosce relativamente alla propria identità di genere possono essere aiutate ad alleviare la loro sofferenza tramite dei percorsi altamente personalizzati volti ad esplorare la percezione di sé in questo campo e a trovare un ruolo e un’espressione consona al loro sentire.

Purtroppo però a queste difficoltà si possono aggiungere altre sofferenze, legate non all’identità di genere stessa, quanto all’appartenenza alla nostra società nella quale regna un forte pregiudizio nei confronti delle persone con genere non conforme. Si può parlare di un vero e proprio stigma che porta persone transegender o transessuali ad essere considerate cittadini di serie B e per questo soggetti con meno diritti rispetto agli altri.

Discriminazioni, abusi e negligenze più o meno celate, possono recare un forte disagio che in diversi casi può tradursi in sintomi depressivi e ansiosi e svilupparsi in una psicopatologia.

Per quanto riguarda invece le problematiche direttamente connesse alla disforia di genere, esistono delle terapie volte ad attenuare il disagio e, cosa molto importante, tali terapie possono essere estremamente diverse da persona a persona: alcuni ad esempio necessitano di cure ormonali e/o cure chirurgiche, altri invece con la psicoterapia possono trovare una strada personale per esplorare ed esprimere la propria identità senza sentire l’esigenza di apportare modifiche fisiche al proprio corpo. La psicoterapia inoltre potrebbe coinvolgere i familiari e o gli amici qualora sia richiesto o ritenuto necessario.

Nonostante le diversità del trattamento tra individuo e individuo, per quanto riguarda la psicoterapia, un elemento fondamentale è che per nessuna ragione essa ha l’obiettivo di modificare l’identità di genere di una persona. Piuttosto, essa si prefigge di aiutare l’individuo a intraprendere la strada verso un’autentica espressione di sé che abbia, nello stesso tempo, possibilità di successo nelle relazioni interpersonali. In particolare obiettivi della psicoterapia sono:

–      esplorare e consolidare l’identità di genere e aiutare l’individuo a potenziare le proprie risorse per far fronte con maggior successo alle problematiche esterne soprattutto di tipo relazionale.

–      informare la persona verso i possibili percorsi da intraprendere (cure ormonali, chirurgiche ecc) e sostenerla durante il percorso.

–      coinvolgere le persone care (familiari e amici) nel processo verso il cambiamento.