“Senza musica la vita sarebbe un errore” Nietzsche.
Il trauma, in genere, si definisce come uno stato di sopraffazione e devastazione che destabilizza l’equilibrio del soggetto, a seguito di uno o più eventi violenti, vissuti soggettivamente come pericolosi, improvvisi e imprevedibili.
“Un evento al di fuori della quotidianità che risulta oggettivamente doloroso e sconvolgente per chiunque” (Wicks-Nelson, Israel, 2015).
In seguito all’esposizione ad un evento traumatico si possono manifestare instabilità emotiva e comportamentale, disregolazione affettiva con modelli di attaccamento disorganizzati, comportamenti aggressivi auto o etero inflitti, disturbi dell’alimentazione o del sonno, perdita di autonomia, rappresentazione alterata del mondo, condotte autolesionistiche, distorta percezione del sé e la mancata acquisizione di competenze evolutive (van der Kolk et al., 2005).
Quando si subisce un trauma durante l’infanzia si tenderà ad interiorizzare tali esperienze negative esterne, così che, anche da adulto, si potrebbe continuare a vedere il mondo con gli stessi “mostri” della propria infanzia (Stuthridge, 2006).
Emerge che gli eventi traumatici hanno un effetto profondo ed a lunga durata sugli individui, ed è proprio per questo che sono sempre più necessarie strategie efficaci per fronteggiare il trauma (Sutton, 2002).
Affinchè sia possibile effettuare dei reali cambiamenti al fine di curare un particolare disturbo o migliorare il benessere o la qualità dell’adattamento al mondo circostante (Sanavio, 2019), è fondamentale che si raggiunga la consapevolezza. Un percorso di psicoterapia aiuta l’individuo proprio a raggiungere tale consapevolezza, in quanto è necessario un input esterno per riuscire a riconoscere e superare quelle convinzioni, quei “sistemi di riferimento” che ci creiamo nel corso della nostra vita e che tendiamo a difendere, perché sono considerati importanti per la nostra sopravvivenza.
Durante tale processo di riconoscimento dei sistemi di riferimento è probabile che la persona si spaventi nel mettere in una posizione di rischio ciò che fino a quel momento ha ritenuto di fondamentale importanza, motivo per cui sarebbe benefico avere la possibilità di usufruire di protezione e sostegno, benefici che risultano basilari per raggiungere un vero cambiamento, e che possono essere riconosciuti nella figura del terapeuta (Joines, Stewart, 2000).
Le tecniche culturali giocano un ruolo importante per aiutare le persone nel loro cambiamento e a riprendersi da un trauma; giochi, sport, ed altre attività, per esempio, sono stati utilizzati in diversi ambienti con persone che soffrono di disturbi da stress post-traumatico. Analogamente, anche le arti ricoprono un ruolo preminente per affrontare i traumi, e ne è un esempio l’uso della musica.
“La musica è la miglior medicina dell’anima” (Platone)
Tuttavia, nonostante l’abbondanza di esempi positivi del valore delle arti nelle fasi di recupero dal trauma, la musica e le arti in generale ricevono poco riconoscimento da parte dei leader in questioni di salute globali (Garrido et al., 2015).
Nell’ultimo decennio la musicoterapia è emersa come una tra le forme di terapia con utilizzo dell’arte più adatte per affrontare le situazioni di stress. È stata identificata come un’efficace strategia di coping negli eventi traumatici, capace di aiutare il singolo a fronteggiare le conseguenze del trauma vissuto. La musica è l’arte della miscela di rumore e suono e modifica i nostri stati d’animo.
La sua influenza si riconduce alle reazioni che l’ascolto musicale suscita nelle persone: in seguito all’ascolto, infatti, si attivano dei processi cognitivi che causano un coinvolgimento emotivo, reazioni comportamentali e alterazioni fisiologiche, per questo motivo la musicoterapia è coinvolgente, e può alleviare gli effetti negativi conseguenti ad un trauma (Ubiminor, 2014).
Diversi studi hanno riportato l’effetto positivo della musica in seguito ad un forte trauma, qualunque sia la sua origine. Le esperienze musicali hanno aiutato la gente a “sentirsi l’un l’altro,” instaurando legami con gli altri anche sperimentando la perdita, e riguadagnando la fiducia. Emerge dalla letteratura che varie attività musicali auto-determinate, come cantare, ballare, giocare, sono usate comunemente come strategie di coping o per la regolazione dell’umore, sia tra gli adolescenti che tra gli adulti.
Dagli studi citati ed altri si evince che la musica, ed i programmi musicoterapeutici, permettono di raggiungere determinati benefici grazie alle qualità possedute dalla musica, e dunque consentono un miglioramento dell’umore, la catarsi, l’espressione di sé, rendendo più semplice il lutto, il rilassamento, la socializzazione, la riflessione, la riduzione dello stress, ed altro ancora (Garrido et al., 2015).
Si evince che mediante il legame della musica e delle sue diverse forme con il mondo emotivo ed affettivo delle persone si possono far affiorare aspetti intrapsichici, stimolare e provocare modificazioni e progressi negli stati d’animo degli individui. In secondo luogo, si nota la rilevanza dell’adoperare al meglio l’aspetto peculiare della musicoterapia, ossia l’ascolto, in modo tale da porre le basi per istituire una relazione.
Nel complesso, attraverso l’utilizzo delle diverse forme e attività musicali, la musicoterapia mira a far abbassare le difese del soggetto traumatizzato, permettendogli di esprimere le proprie sofferenze ed i propri dolori, e provare a ritrovare quel senso di integrità personale rubata dall’evento traumatico. La musica diviene la “voce del trauma”, ed aiuta la persona a liberare tutto ciò che ha cercato di rimuovere, in quanto collegato al trauma vissuto.
Divenendo un ambiente facilitante, permette al soggetto di usufruire degli strumenti a sua disposizione per esprimere i vissuti psicologici ed emotivi collegati al trauma. La musica offre un metodo di comunicazione alternativo, innovativo e produttivo, mediante il quale è possibile tradurre sentimenti ostili in suono, canto e motivi musicali.
Inoltre, in quanto ambiente contenitivo, la seduta è un luogo in cui la persona si sente ascoltata e sostenuta, e queste caratteristiche rendono più semplice il processo di espressione del proprio mondo interiore.
Stabilendosi come ambiente facilitante, la terapia mediante l’utilizzo della musica favorisce anche l’aspetto relazionale, conducendo il paziente ad una migliore interazione con gli altri.
La musica va oltre ciò che può essere constatato scientificamente, raggiunge l’Io nascosto di ognuno di noi facendolo riaffiorare (Sacks, 2008).
Per concludere, la musica è sempre e comunque parte di ognuno di noi, in quanto l’ascolto di una melodia, di una canzone, o di un semplice suono, suscita sempre qualcosa nell’essere umano, riuscendo ad oltrepassare anche le barriere che si creano in seguito ad un trauma, proprio perché la musica tocca l’aspetto più intimo e nascosto di ogni persona: l’anima.
autore: Dott.ssa Monica Mattia Russo, Psicologa
Bibliografia
Garrido S., Baker F. A., Davidson J. W., Moore G., Wasserman S. (10/07/2015), Music and trauma: the relationship between music, personality, and coping style, Frontiers in Psychology, 6: 977.
Sacks O. (2008), Musicofilia, Adlelphi, Milano.
Stewart I., Joines V. (2000), L’analisi transazionale – Guida alla psicologia dei rapporti umani, Garzanti, Milano.
Stuthridge J. (04 Ottobre 2006) Inside out: A transactional analysis model of trauma, Transactional Analysis Journal XXXVI, trad. Dondi A., pp. 270-283.
Sutton J. P. (a cura di) (2002), Music, music therapy and trauma – International perspectives, Jessica Kingsley Publishers, London and Philadelphia.
Van der Kolk B. A., Roth, S., Pelcovitz, D., Sunday, S., Spinazzola, J. (2005), Disorders of extreme stress: The empirical foundation of a complex adaptation to trauma. Journal of Traumatic Stress, 5, 389-399.
Wicks-Nelson R., Israel A. C. (2015), Abnormal Child and Adolescent Psychology with DSM-V Updates, Psychology Press, New York.
Sitografia e note aggiuntive
Sanavio F. (07/04/2019), Che cos’è la psicoterapia? Disponibile da https://www.psicoterapiascientifica.it/cose-psicoterapia/
Ubiminor (04/11/2014), La musicoterapia è efficace per combattere la depressione di bambini e adolescenti. Disponibile da http://www.ubiminor.org/interventi/metodi-teorie/878-la-musicoterapia-e-efficace-per-combattere-la-depressione-di-bambini-e-adolescenti.html.
Appunti personali acquisiti durante la partecipazione ad un corso di musicoterapia, (2010), Catania.