Università e benessere psicologico

Università e Benessere Psicologico

Che ricordo avete degli anni passati all’Università?

Se non l’avete fatta, come ve la immaginate?

Spesso gli anni dell’università rappresentano gli anni più belli”. Ricordare gli anni dell’università infatti per molti significa ricontattare ricordi pieni di serenità e leggera malinconia. . E’ il momento in cui si scopre l’indipendenza da casa, l’autonomia sulle scelte della vita e la scoperta di nuove parti si sè e del mondo. Eppure, per le ultime generazioni parlare di università è diventato sinonimo di elevato livello di stress.

Il Vaso di Pandora

Gli ultimi anni, di certo non sono stati semplici. Si tratta di un periodo storico costellato da pandemie, crisi politico-sociali ed economiche. Questo ha sicuramente contribuito a creare una situazione di instabilità e incertezza senza precedenti. Tuttavia sembra esserci altro. Sembra che gli effetti della pandemia, tutt’ora vivi nelle menti degli studenti, abbiano rappresentato l’apertura di un vaso di Pandora già esistente. Dall’apertura di questo vaso hanno preso forma emozioni e pensieri latenti, pronti ad attanagliare la mente dei giovani senza intenzione di tornare a far silenzio.

Questi pensieri risuonano su corde emotive che hanno a che fare con la capacità di rispondere alle richieste da parte dell’ambiente. Gli studenti percepiscono di non avere sufficienti risorse per far fronte alle aspettative accademiche. Vivono come eccessive le richieste da parte dell’ambiente. Questa condizione, in parte accentuata dagli effetti della pandemia, sta diventando sempre più diffusa e insidiosa. Come una macchia d’olio, si sta allargando silenziosamente sotto forma di sintomi ansioso depressivi.

Salute Mentale in Italia: qual è la situazione?

Per avere un quadro il più possibile esaustivo, partiamo da un primo dato più generale.

Qual è la situazione di benessere in Italia?

Lo stress riguarda solo gli studenti?

Queste domande servono a capire se ci sia una situazione di disagio di base, legata ad aspetti anche di natura culturale, o  se esistano fattori che esulano dall’appartenenza al territorio e alla cultura. I dati ci dicono che il problema è più diffuso e significativo di quel che sembra.

Infatti in termini di Salute Mentale l‘Italia sembra essere tra le aree più stressate d’Europa. Questo il dato presentato da Axa e condotto da IPSOS. Tale ricerca aveva lo scopo di indagare la salute mentale e il benessere psicologico a livello europeo.  Queste ricerche nel Mind Health Report 2023, confermano l’Italia ultima in Europa per il livello di benessere mentale. L’indagine è stata realizzata su un campione di oltre 30 mila persone in 16 Paesi del Mondo, tra cui l’Italia. Tale ricerca evidenzia come solo il 18% abbia uno stato di pieno benessere e ci sia stato un incremento del 30% delle diagnosi di depressione e di altre patologie. Ciò che emerge da questo studio è che il disagio mentale è “inversamente proporzionale all’età e i giovani risultano i soggetti più a rischio”. Come principali fattori a delineare tale condizione sembrano esservi l’incertezza sul futuro, la solitudine e l’immagine corporea, e la preoccupazione sul tema del cambiamento climatico. (Per approfondire vedi AXA Mind Health Report 2023 – Corporate – AXA)

Studenti Italiani rispetto alla Media Europea

Ora che si ha una panoramica della situazione di benessere in Italia, scendiamo nel dettaglio.

Entriamo nel Vaso di Pandora.

Le ricerche dimostrano che i problemi di salute mentale tra gli studenti universitari e gli allievi delle scuole italiane appaiono particolarmente accentuati. Nello specifico, i livelli di stress mostrano una incidenza superiore rispetto alla media europea. Si riportano di seguito alcuni studi che hanno messo in luce questa condizione di stress negli studenti italiani rispetto alla media Europea.

Il report OCSE 2022  Education at a Glance 2022 : Indicatori OCSE | L’istruzione a colpo d’occhio | iLibrary dell’OCSE (oecd-ilibrary.org)  mostra che, in uno studio condotto su 3651 studenti, il 70% di essi dichiara di vivere con preoccupazione la propria carriera studentesca, rispetto al 56% della media europea. Il 56% riporta un senso di nervosismo e agitazione riguardo alle verifiche da svolgere in classe, percentuale ben più alta rispetto al 37% europeo. Molti dichiarano di avere attacchi di panico causati dalla paura delle valutazioni e dei giudizi dei docenti.

Secondo i dati  UNICEF (Education at a Glance 2022 : Indicatori OCSE | L’istruzione a colpo d’occhio | iLibrary dell’OCSE (oecd-ilibrary.org), il 15% degli studenti ha ricevuto una diagnosi di disturbo mentale, in particolare per il 40% dei casi di ansia e depressione. 

Quindi, qual è la Situazione nelle Università Italiane?

Alla luce della panoramica generale italiana ed europea, è utile andare a vedere nel dettaglio i dati rispetto al benessere psicologico degli studenti italiani.

Una recente ricerca condotta nel 2023 dall’Università degli Studi di Milano–Bicocca e dall’Universitа del Surrey (Regno Unito), ha mostrato che il 67% degli studenti intervistati riporta sintomi o atteggiamenti di ansia sociale generalizzata e il 20% di loro ammette di soffrire di sintomi di ansia o depressione. (Salute mentale, ansia e depressione per 1 universitario su 5 – Salute e Benessere – Ansa.it)

L’indagine “Chiedimi come sto” promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu (Unione degli universitari) e dal sindacato dei pensionati Spi Cgil, ha coinvolto nel 2022 30000 studenti italiani delle superiori e delle università e ha esaminato il loro benessere psicologico e la salute mentale dopo la pandemia. I risultati rilevano che nove studenti italiani su dieci manifestano un forte disagio psicologicoTra le principali preoccupazioni ci sono ansia, paura, stress, preoccupazione per il futuro, disturbi alimentari ed episodi di autolesionismo;  il 90%  degli studenti richiede un supporto psicologico. ( Per approfondire: Covid, è crisi da post pandemia: ansia e stress per nove studenti su dieci – Il Sole 24 ORE).

E ancora, un questionario psicologico sottoposto dall’università Statale di Milano, nel 2022, a 7096 studenti con una media di 24 anni, ha mostrato che il 32% non è soddisfatto della qualità della propria vita. Il 48% riporta di provare ansia da prestazione. Tale condizione implica un impatto negativo sulle prestazioni accademiche, mancanza di concentrazione, senso di panico e di ansia, inquietudine e somatizzazioni. Il 47% degli studenti dice di aver chiesto aiuto, di questi il 23% ha svolto un percorso di consulenza e il 24% ha iniziato un percorso di psicoterapia. Solamente il 19% si è dichiarato soddisfatto della propria vita.

Quali sono le Cause?

Ora che abbiamo una panoramica completa sui dati a disposizione, è inevitabile chiedersi perché ci sia questa situazione. I motivi possono essere molteplici. Vista la condizione della salute mentale italiana, alcuni potrebbero esser riconducibili ad aspetti culturali. Le università infatti non rimangono neutre di fronte a credenze e pregiudizi e probabilmente c’è qualcosa di radicato nel contesto accademico che va compreso. Per intendersi, alcuni esempi di credenze in contesto accademico possono avere a che fare con il modo di concepire la prestazione accademica.

Ad esempio, avere un fallimento accademico, non significa essere un fallimento.

Alle volte sembra che invece ci sia un legame  intrinseco tra l’immagine di sè e l’esito della prestazione. L’errore cognitivo in questo caso sta nel far dipendere l’idea che si ha di se stessi, cioè la propria autostima, dall’esito della prestazione. Quest’ultima, a differenze delle nostre caratteristiche di personalità, è soggetta a innumerevoli variabili fuori dal nostro controllo. Pensare che se una prestazione va male, questo definisce il mio valore come persona, porterà a una condizione di stress e sofferenza. E’ infatti impossibile non fallire. Tentare a tutti i costi di evitare di fallire è quindi una partita persa in partenza.

La Vulnerabilità al Fallimento

Il fallimento rappresenta un momento di crescita importantissimo, in cui si può capire cosa del nostro comportamento può essere migliorato per riuscire a raggiungere il nostro obiettivo.  E’ bene sottolineare che si sta parlando di comportamenti, non di valore personale. Quindi il fallimento non è qualcosa che allontana dal successo, in realtà è esattamente l’opposto. E’ lo strumento che permette di raggiungerlo.

Se implicitamente la cultura di base promuove la perfezione e demonizza il fallimento, di fatto demonizza la via per raggiungere il successo. Come potete vedere, diventa un circolo vizioso senza via di uscita. O meglio, la via di uscita è il sintomo psicologico. Promuovere una cultura accademica basata su competizione, attenzione alla prestazione e al perfezionismo, porta i ragazzi ad essere sempre più vulnerabili al fallimento. Non lo sanno tollerare e quindi cercano di evitarlo con tutte le forze. Diverso sarebbe invece educare i ragazzi ad essere ambiziosi e determinati. Essere ambiziosi significa aspirare al raggiungimento degli obiettivi, accogliendo con realismo e ottimismo le sfide e gli insuccessi lungo il cammino. Una visione perfezionista, di contro, cerca di evitare a tutti i costi l’ostacolo, piuttosto che trovare strategie per rialzarsi dopo la caduta.

Un altro aspetto che caratterizza il sistema accademico italiano e che potrebbe giocare un ruolo rilevante sul benessere psicologico, è la tendenza ad avere un sistema di valutazione “uniformante”. Questo se da un lato promuove una certa uguaglianza, dall’altro rischia di tenere poco conto dell’individualità degli studenti e quindi della dimensione psicologica di ciascuno. (Universitari insoddisfatti e ansiosi, indagine ateneo di Milano – MIM e MUR – Ansa.it)

Fattori Protettivi e di Rischio 

Parlare di salute mentale, è complesso, in quanto subentrano innumerevoli fattori nel promuoverla o nell’ostacolarla. Tuttavia, dal momento che il fenomeno ha assunto carattere strutturale, riflettere sulla qualità della vita degli studenti italiani può aiutare a individuare tutti quegli elementi socioculturali che potrebbero influire e condizionare negativamente il benessere psicologico dei giovani nella carriera accademica.

A tal proposito risulta interessante il sondaggio Student Living Monitor (SLM), condotto da The Class Foundation. E’ la prima ricerca nel suo genere, che esamina l’impatto dell’ambiente degli studenti sul loro benessere e sulla loro serenità individuale. SLM è stato condotto per la prima volta nel 2021 nei Paesi Bassi. Nel 2023  la ricerca si è ampliata fino a diventare un’iniziativa a livello europeo, sottolineando l’influenza che gli alloggi possono avere sul benessere degli studenti in tutta Europa, includendo l’Italia. Alla ricerca hanno partecipato 40 paesi e più di 3.300 studenti, evidenziando il legame intrinseco tra l’ambiente abitativo e la salute mentale.
Il sondaggio è stato svolto utilizzando il Mental Health Inventory Index 5 (MHI-5), uno strumento riconosciuto a livello internazionale, che valuta il benessere su una scala da 0 a 100. I valori superiori a 60 indicano un ottimo benessere fisico e mentale.
Il punteggio MHI-5 per gli studenti che vivono in Italia è risultato pari a 60.9, quindi ottiene un buon punteggio in termini di benessere psicologico e contesto ambientale  . (In Italia studenti più felici: benessere mentale sopra le media europea – Il Sole 24 ORE)

Conclusioni

Questi risultati fanno riflettere su quanto sia importante investire sul benessere psicologico dei giovani. Per fare ciò è necessario indagare i fattori e le cause che contribuiscono a favorirla o a peggiorarla. Una maggiore comprensione di questi fattori, infatti, costituisce la base per pensare e mettere in atto strategie preventive e di intervento mirate. La scuola è prima di tutto la scuola di vita, dove gli studenti passano gran parte del loro tempo ed è importante che possa essere vissuto il più possibile con serenità, così da rappresentare un fattore protettivo per il benessere psicologico dei giovani ed un ricordo a cui pensare con serenità e malinconia in un futuro. 

 

Autrice: Silvia Izzo